Punti di vista

Pubblicato il da shitshop

Ieri ho letto in un box interno di un quotidiano ,un articolo che mi ha fatto riflettere.

 La cosiddetta sentenza Bosman è una decisione presa nel 1995 dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee che consente ai calciatori professionisti aventi cittadinanza dell'Unione Europea di trasferirsi gratuitamente a un altro club alla scadenza del contratto con l'attuale squadra.

Dopo quell'episodio,il calciatore ha avuto una serie di problemi legali e ha dovuto investire nella sua difesa e conseguenzialmente pagare gli avvocati .
Alla fine persi gli ingaggi,svuotato del conto corrente,non ha saputo reggere l'urto dei media,è finito alcolizzato e ora vive dentro un box.

La prima riflessione e che per quanto possa essere assurdo e a prescindere dal ruolo che occupi,dietro l'angolo ci sono sempre delle sorprese e non sempre sono quelle che vorresti.
La seconda è che a questo mondo non conta quello che dici ma che posizione occupi per dirlo: se le stesse cose fossero state dette o fatte da qualcuno con una situazione sociale protetta e garantita,non ci sarebbe stato bisogno di anni dibattimentali e di interpretazioni dei codici europei.

In scala minore anche le persone che abitano nel quotidiano si ritrovano in questa logica.
La mancanza di un ruolo particolare o di visibilità,mettono in discussione quello che si promuove.
Se lo stesso progetto invece è creato e sostenuto da un personaggio pubblico insito nei campi artistici o sociali o comunicativi,allora il tutto cambia.
Si è già visto che il tracollo dell'occupazione ha portato ad un aumento delle separazioni e dei divorzi; non credo che la situazione fosse diversa solo che viene a mancare la credibilità del soggetto in questione.

Il cervello è un dono di pochi ma probabilmente l'omologazione quotidiana non importa quello che si scrive ma chi lo scrive.

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